Fermo e annullamento della divisione aziendale secondo il diritto societario giapponese: analisi del quadro giuridico e dei precedenti giudiziari

La divisione aziendale secondo il diritto societario giapponese rappresenta uno strumento estremamente importante nelle strategie di riorganizzazione aziendale. Viene utilizzata per una varietà di scopi, tra cui la selezione e la concentrazione delle attività, la riorganizzazione interna dei gruppi e come alternativa alla cessione di attività in operazioni di M&A. Tuttavia, la divisione aziendale può avere un impatto significativo sui diritti degli stakeholder, come i beni aziendali, le attività e i diritti di azionisti e creditori. Per questo motivo, il diritto societario giapponese stabilisce requisiti procedurali e sostanziali rigorosi per l’attuazione delle divisioni aziendali, e prevede misure di tutela legale per gli stakeholder qualora tali requisiti non siano adeguatamente soddisfatti.
In questo articolo, ci concentreremo in particolare sulle misure di tutela legale di “sospensione della divisione aziendale” e “annullamento della divisione aziendale”, esaminando il loro quadro legale, i requisiti specifici e i casi giurisprudenziali rilevanti in Giappone. La sospensione della divisione aziendale è una misura preventiva per impedire l’attuazione di una divisione aziendale inappropriata prima che questa abbia luogo, ed è regolamentata dall’articolo 804 del diritto societario giapponese. D’altra parte, l’annullamento della divisione aziendale è una misura retroattiva che elimina gli effetti legali di una divisione aziendale già in vigore, e trova fondamento nell’articolo 814 del diritto societario giapponese.
Questi strumenti legali sono essenziali per garantire la legalità e l’equità delle divisioni aziendali e per proteggere i diritti degli stakeholder. In particolare, per gli investitori stranieri che considerano investimenti nel mercato giapponese, per i dirigenti di aziende che operano in Giappone o per i responsabili dei dipartimenti legali, comprendere queste misure di tutela nel sistema legale giapponese è di vitale importanza per prendere decisioni aziendali appropriate e gestire i rischi. Conoscere i rischi associati a una divisione aziendale inadeguata e le relative contromisure legali è fondamentale per evitare controversie legali impreviste e sostenere la crescita sostenibile dell’impresa.
Questo articolo intende fornire una comprensione approfondita di questi concetti avanzati nel diritto societario giapponese, limitando la descrizione di base della divisione aziendale e concentrando l’attenzione sulle misure legali specifiche di sospensione e annullamento. Clarificheremo la natura legale di ciascuna di queste azioni, le basi sul diritto societario giapponese e le circostanze specifiche in cui vengono esercitate. Inoltre, esamineremo in dettaglio come queste misure legali siano state interpretate e applicate dai tribunali giapponesi, citando casi specifici. Infine, confronteremo le differenze legali e pratiche tra sospensione e annullamento, valutando quale opzione sia più appropriata a seconda delle circostanze.
Il divieto di scissione aziendale sotto il diritto giapponese
Il divieto di scissione aziendale è una misura legale preventiva volta a impedire l’attuazione di scissioni aziendali inappropriate. Tale richiesta viene avanzata allo scopo di bloccare l’esecuzione di una scissione aziendale prima della data di efficacia, solo se vengono soddisfatti determinati requisiti.
L’articolo 804, paragrafo 1, della Legge sulle Società giapponese (Japanese Companies Act) stabilisce che, prima della data di efficacia di una scissione aziendale, gli azionisti possono richiedere il divieto di tale scissione se vengono soddisfatti specifici requisiti. Questa disposizione è intesa a prevenire l’attuazione di scissioni aziendali che potrebbero danneggiare ingiustamente gli interessi degli azionisti.
Possono avanzare una richiesta di divieto solo coloro che sono azionisti della società in questione fino alla data di efficacia della scissione aziendale. Le cause di richiesta sono principalmente le seguenti, come definite dalla Legge sulle Società in Giappone:
- Se la procedura o il contenuto della scissione aziendale violano le leggi o lo statuto societario.
- Se la scissione aziendale viene effettuata in modo marcatamente ingiusto.
- Se la scissione aziendale non può raggiungere il suo scopo nonostante si considerino gli svantaggi subiti dagli azionisti.
Quando viene presentata una richiesta di divieto, il tribunale considera complessivamente il grado di svantaggio che gli azionisti subirebbero a causa della scissione aziendale, lo scopo della scissione stessa e altre circostanze per decidere se accogliere o meno il divieto. Poiché il divieto può avere un impatto significativo sull’attività commerciale della società, si richiede al tribunale un giudizio prudente.
Analisi dei casi giuridici relativi alle ingiunzioni in Giappone
Le richieste di ingiunzione contro la divisione di una società, per la loro natura, intervengono direttamente nelle decisioni gestionali dell’azienda; pertanto, i tribunali tendono generalmente a interpretare i requisiti in modo rigoroso.
Sentenza del Tribunale Distrettuale di Tokyo del 3 febbraio 1991 (Heisei 3)
Questa sentenza ha affrontato una richiesta di ingiunzione contro la divisione di una società. Il tribunale ha stabilito che per concedere un’ingiunzione contro la divisione di una società, è necessario che la procedura o il contenuto della divisione violino le leggi o lo statuto societario e che tale violazione danneggi significativamente i diritti degli azionisti. Inoltre, ha sottolineato che, data l’ampia influenza che un’ingiunzione può avere sulla gestione aziendale, i requisiti dovrebbero essere interpretati in modo rigoroso. Questa sentenza chiarisce che i requisiti per una richiesta di ingiunzione sono stringenti e che è improbabile che venga concessa per mere violazioni formali, indicando una tendenza pratica. Una volta che la divisione di una società è stata decisa ed è in fase di esecuzione, interrompere questo processo può causare significativa confusione e danni non solo all’azienda ma anche ai suoi partner commerciali e dipendenti. Si può dedurre che il sistema giudiziario giapponese pone grande enfasi sul rispetto delle decisioni gestionali e sulla garanzia della prevedibilità per le imprese. Questi requisiti rigorosi possono essere interpretati come il risultato di un bilanciamento tra la protezione degli azionisti e la libertà di attività aziendale.
Sentenza del Tribunale Distrettuale di Tokyo del 20 novembre 1998 (Heisei 10)
In questo caso, è stata messa in discussione la questione del danno agli azionisti derivante dalla divisione di una società. Il tribunale ha mostrato un atteggiamento che pone grande enfasi sulla gravità oggettiva del danno subito dagli azionisti nel valutare se la divisione sia stata effettuata in modo significativamente ingiusto. In particolare, ha suggerito che l’equità della contropartita della divisione è un elemento chiave nella decisione. Se la valutazione della contropartita è inadeguata, aumenta la possibilità di una richiesta di ingiunzione, sottolineando l’importanza di una valutazione equa della contropartita nelle fasi di pianificazione della divisione di una società. L’articolo 804, paragrafo 1, punto 2, della Legge sulle Società giapponese cita “metodi significativamente ingiusti” come uno dei motivi per un’ingiunzione, ma questo concetto è astratto. Cosa si intende per “significativamente ingiusto” deve essere determinato considerando complessivamente una varietà di fattori in ogni caso specifico, in particolare la valutazione del valore dell’attività oggetto della divisione e la presenza o meno di conflitti di interesse tra gli azionisti. Questa astrattezza consente ai tribunali di esercitare un giudizio flessibile a seconda del caso specifico, ma allo stesso tempo riduce la prevedibilità per il richiedente. Nella pratica, per dimostrare questo requisito è essenziale un’analisi finanziaria e una valutazione specializzata, nonché un’affermazione e una dimostrazione dettagliate dei fatti in questione.
L’invalidità della scissione di società sotto il diritto giapponese
L’invalidità della scissione di società è una misura di rimedio legale retroattiva che annulla lo stato legale di una scissione di società già in vigore. Viene introdotta quando ci sono difetti significativi nella procedura o nel contenuto della scissione, per negarne l’efficacia.
L’articolo 814, paragrafo 1, della Legge sulle Società giapponese (Japanese Companies Act) stabilisce che, dopo l’entrata in vigore dell’efficacia della scissione, è possibile intentare un’azione legale per dichiararne l’invalidità (azione di invalidità). Possono presentare tale azione le società coinvolte nella scissione, gli azionisti, i creditori o chiunque subisca un pregiudizio a causa della scissione, ampliando così il raggio di soggetti rispetto a chi può presentare una richiesta di sospensione.
L’azione di invalidità deve essere intentata entro sei mesi dalla data di efficacia della scissione. Questo periodo è un termine di preclusione stabilito per garantire la rapida stabilizzazione dello stato legale risultante dalla scissione; superato questo termine, non è più possibile presentare un’azione di invalidità.
Un’azione di invalidità viene accolta solo se ci sono difetti significativi nella procedura o nel contenuto della scissione che violano le leggi o lo statuto societario. Sebbene la Legge sulle Società giapponese non specifichi esattamente quali siano le cause di invalidità, la giurisprudenza e la dottrina identificano le seguenti ragioni:
- Difetti procedurali significativi:
- La mancanza o i difetti nella risoluzione dell’assemblea degli azionisti (difetti gravi nelle procedure di convocazione, nei contenuti della risoluzione, ecc.).
- Inadempienza o difetti gravi nelle procedure di protezione dei creditori.
- Mancazione nell’elaborazione o nella predisposizione del piano di scissione.
- Difetti sostanziali significativi:
- Quando la contropartita della scissione è notevolmente ingiusta.
- Quando lo scopo della scissione è illegale o improprio.
I tribunali, nel valutare l’invalidità, considerano non solo la presenza di cause di invalidità, ma anche l’impatto che l’accoglimento dell’invalidità avrebbe sulla stabilità legale, la protezione della fiducia degli stakeholder e la gravità del difetto.
Analisi dei casi giuridici relativi alla nullità sotto il diritto societario giapponese
La contestazione di nullità ha l’obiettivo di ribaltare gli effetti legali di una divisione aziendale già eseguita, pertanto il suo impatto è ampio. Di conseguenza, i tribunali giapponesi valutano con severità la “gravità” delle cause di nullità.
Sentenza del Tribunale Distrettuale di Tokyo del 27 gennaio 2006 (Heisei 18)
Questa sentenza ha affrontato il difetto nelle procedure di protezione dei creditori in una divisione aziendale. Il tribunale ha stabilito che le procedure di protezione dei creditori previste dal diritto societario giapponese (articoli 789, 799, ecc. del diritto societario giapponese) sono disposizioni imperative per la tutela dei diritti dei creditori e che difetti significativi in tali procedure possono costituire una causa di nullità della divisione aziendale. Tuttavia, ha suggerito che difetti minori potrebbero non portare alla nullità. Questa sentenza ha sottolineato l’importanza delle procedure di protezione dei creditori e ha mostrato che la loro inadempienza può essere direttamente collegata alla nullità della divisione aziendale. Il diritto societario giapponese pone grande enfasi sulla protezione dei creditori e qualsiasi difetto nelle procedure può mettere in discussione la validità dell’intera divisione aziendale, anche se tutti gli altri requisiti sono soddisfatti.
Sentenza del Tribunale Distrettuale di Osaka del 18 marzo 2010 (Heisei 22)
In questo caso, è stato contestato un difetto nella risoluzione dell’assemblea generale degli azionisti in una divisione aziendale. Il tribunale ha dichiarato che se la risoluzione dell’assemblea generale degli azionisti presenta difetti gravi che non soddisfano i requisiti di una risoluzione speciale necessaria per l’approvazione della divisione aziendale, tale divisione è nulla. In particolare, ha affermato che violazioni delle procedure di convocazione o errori significativi nel contenuto della risoluzione possono costituire cause di nullità. Questa sentenza ha riaffermato che la legalità della risoluzione dell’assemblea generale degli azionisti è fondamentale per la validità della divisione aziendale.
Sentenza del Tribunale Distrettuale di Tokyo del 10 luglio 2015 (Heisei 27)
Questa sentenza ha trattato la questione dell’equità della contropartita in una divisione aziendale. Il tribunale ha stabilito che se la contropartita della divisione è oggettivamente eccessivamente ingiusta, ciò può costituire una causa sostanziale di nullità della divisione. Tuttavia, ha sottolineato che per tale valutazione sono necessarie verifiche rigorose da molteplici prospettive, inclusa la valutazione da parte di esperti e le fluttuazioni dei prezzi di mercato. Questa sentenza ha chiarito che l’ingiustizia della contropartita può essere una causa di nullità e rappresenta un importante precedente dal punto di vista della protezione degli interessi economici degli azionisti.
Tendenze evidenziate dai casi giuridici
Questi casi giuridici dimostrano che, sebbene il diritto societario giapponese non elenchi specificamente le cause di nullità, sia i difetti procedurali (protezione dei creditori, risoluzione dell’assemblea generale degli azionisti) sia i difetti sostanziali (ingiustizia della contropartita) sono riconosciuti come cause di nullità. Tuttavia, in entrambi i casi, viene valutata la “gravità” dei difetti. Ad esempio, è stato suggerito che difetti minori nelle procedure di protezione dei creditori potrebbero non portare alla nullità. Ciò indica che le contestazioni di nullità non sono facilmente accettate sulla base di semplici violazioni formali, ma richiedono un’attenta valutazione da parte dei tribunali della natura, del grado e dell’impatto dei difetti sugli interessi delle parti coinvolte, a causa delle gravi conseguenze che comporta l’annullamento retroattivo della divisione aziendale. Nella pratica, chi intende presentare una contestazione di nullità deve non solo indicare la violazione della legge, ma anche dimostrare concretamente che tale violazione ha una “gravità” tale da scuotere le fondamenta della divisione aziendale.
Inoltre, l’articolo 814, paragrafo 1, del diritto societario giapponese stabilisce che la contestazione di nullità deve essere presentata entro sei mesi dalla data di effetto della divisione aziendale. Questo breve periodo implica che le parti interessate che desiderano contestare la nullità devono raccogliere informazioni e valutare la situazione legalmente in modo rapido. In particolare, quando si sostengono difetti sostanziali come l’ingiustizia della contropartita, è necessaria una valutazione da parte di esperti, rendendo la preparazione adeguata entro questo periodo una sfida. Questo limite temporale riflette fortemente l’atteggiamento del sistema legale giapponese, che privilegia la stabilità legale delle divisioni aziendali già eseguite, e svolge anche un ruolo nel prevenire l’abuso delle contestazioni di nullità.
Confronto tra l’azione di inibizione e l’invalidità sotto il diritto societario giapponese
L’azione di inibizione e l’invalidità di una scissione societaria sono entrambe misure di rimedio legale contro scissioni societarie inappropriate, ma presentano differenze significative in termini di scopo, soggetti legittimati a richiederle, tempi per l’azione legale, effetti e caratteristiche pratiche. Comprendere queste differenze è essenziale per formulare una strategia legale adeguata.
Lo scopo dell’azione di inibizione è prevenire preventivamente l’esecuzione inappropriata di una scissione societaria, mentre lo scopo dell’invalidità è annullare retroattivamente gli effetti legali di una scissione societaria già in vigore. Questa differenza temporale ha un impatto significativo sul significato strategico di ciascun rimedio legale.
Anche i soggetti legittimati a richiedere differiscono. L’azione di inibizione può essere intrapresa solo dagli azionisti, mentre l’azione di invalidità può essere presentata dalla società coinvolta nella scissione, dagli azionisti, dai creditori o da chiunque subisca un pregiudizio a causa della scissione. L’ambito dei soggetti legittimati a richiedere l’invalidità è quindi più ampio.
Per quanto riguarda i tempi per l’azione legale, l’azione di inibizione deve essere intrapresa prima della data di efficacia della scissione societaria, mentre l’invalidità deve essere richiesta entro sei mesi dalla data di efficacia della scissione. Questo periodo di sei mesi è un termine di preclusione stabilito per stabilizzare rapidamente lo stato legale risultante dalla scissione societaria.
Sul piano degli effetti, se l’azione di inibizione viene accolta, l’entrata in vigore della scissione societaria viene impedita. D’altra parte, se l’azione di invalidità viene accolta, la scissione societaria diventa retroattivamente nulla. Questo produce un effetto legale come se la scissione non fosse mai esistita, influenzando ampiamente tutte le parti coinvolte. La sentenza di invalidità ha efficacia erga omnes e si estende anche a terzi.
Per quanto riguarda le differenze pratiche, l’azione di inibizione richiede di prevedere e dimostrare svantaggi futuri, rendendo la prova più difficile rispetto all’invalidità. L’invalidità, che si basa sulla dimostrazione di difetti già avvenuti, può talvolta essere più semplice da stabilire. Gli effetti sulla società sono anche diversi. L’azione di inibizione può impedire l’attuazione stessa della scissione societaria, avendo un impatto significativo sulla società poiché i piani possono essere interrotti. L’invalidità, che annulla una scissione già attuata, può portare a conseguenze più complesse, come la ristrutturazione aziendale o la confusione nelle relazioni contrattuali. In particolare, nelle azioni di invalidità, i difetti nelle procedure di protezione dei creditori spesso diventano un punto di contesa importante.
La tabella seguente riassume le principali differenze tra l’azione di inibizione e l’invalidità di una scissione societaria.
Elemento | Azione di inibizione della scissione societaria (Articolo 804 del diritto societario giapponese) | Invalidità della scissione societaria (Articolo 814 del diritto societario giapponese) |
Scopo | Prevenire preventivamente l’esecuzione di una scissione societaria inappropriata | Annullare retroattivamente gli effetti legali di una scissione societaria già in vigore |
Soggetti legittimati a richiedere | Solo azionisti | Società coinvolta nella scissione, azionisti, creditori o chiunque subisca un pregiudizio |
Tempi per l’azione legale | Prima della data di efficacia della scissione societaria | Entro sei mesi dalla data di efficacia della scissione |
Principali motivi | Violazione di leggi o statuti, metodi estremamente ingiusti, impossibilità di raggiungere l’obiettivo nonostante la considerazione degli svantaggi degli azionisti | Violazioni gravi di leggi o statuti (difetti nella risoluzione dell’assemblea degli azionisti, difetti nelle procedure di protezione dei creditori, ingiustizia nella controprestazione della scissione, ecc.) |
Effetti | Impedimento dell’entrata in vigore della scissione societaria | La scissione societaria diventa retroattivamente nulla (con efficacia erga omnes) |
Caratteristiche pratiche | Grande intervento nel giudizio manageriale, requisiti rigorosi. Alta difficoltà di prova. | Effetti ampi poiché annulla uno stato legale già esistente. Importante bilanciamento con la stabilità legale. |
La scelta tra azione di inibizione e invalidità è fortemente influenzata dalla differenza temporale, che ha un impatto significativo sulla strategia. L’azione di inibizione può evitare futuri disordini se si scoprono difetti durante la fase di pianificazione della scissione societaria. Tuttavia, i suoi requisiti sono rigorosi e ci sono significative restrizioni temporali. D’altra parte, l’invalidità può scuotere la stabilità legale di una scissione già attuata, richiedendo quindi un giudizio più cauto da parte dei tribunali, ma con un periodo limitato per l’azione legale, richiedendo una risposta rapida. Se gli azionisti sospettano una valutazione ingiusta della controprestazione durante la fase di pianificazione della scissione societaria, potrebbero considerare l’azione di inibizione, ma a causa della difficoltà di prova, potrebbero passare all’azione di invalidità dopo l’entrata in vigore o considerare entrambe le opzioni come parte di una strategia multidimensionale. Dal punto di vista della società, un’azione di inibizione potrebbe richiedere una revisione completa del piano aziendale, aumentando l’importanza di una diligente due diligence legale preventiva.
Inoltre, le procedure di protezione dei creditori (come previsto dagli articoli 789 e 799 del diritto societario giapponese) sono requisiti procedurali cruciali nelle scissioni societarie, e i loro difetti possono costituire un motivo di invalidità, come dimostrato dalla giurisprudenza. Sebbene i difetti nelle procedure di protezione dei creditori non siano esplicitamente indicati come motivo di inibizione, possono essere inclusi sotto la violazione di “leggi o statuti”. Questo suggerisce che l’importanza delle procedure di protezione dei creditori è un fattore decisivo nell’efficacia di una scissione societaria. Poiché la scissione societaria comporta il trasferimento di beni aziendali, esiste il rischio di danneggiare gli interessi dei creditori, quindi il diritto societario giapponese pone grande enfasi sulla protezione dei creditori. Se ci sono difetti in queste procedure, anche se tutti gli altri requisiti sono soddisfatti, l’efficacia dell’intera scissione societaria può essere messa in discussione. I dirigenti e i responsabili legali devono prestare la massima attenzione all’adeguata attuazione delle procedure di protezione dei creditori.
Riassunto
In questo articolo, abbiamo esaminato in dettaglio due importanti misure di rimedio legale previste dal diritto societario giapponese: la richiesta di sospensione e l’azione di nullità di una divisione aziendale, attraverso le loro basi legali, i requisiti necessari e specifici casi giudiziari in Giappone. La sospensione di una divisione aziendale è un mezzo preventivo che impedisce l’entrata in vigore di una divisione inappropriata prima che questa si realizzi, contribuendo alla protezione dei diritti degli azionisti. Tuttavia, i requisiti per ottenere tale sospensione sono rigorosi e i tribunali tendono a esercitare un giudizio cauto, considerando l’impatto sulle decisioni gestionali dell’azienda. D’altra parte, l’azione di nullità di una divisione aziendale è un rimedio retroattivo che annulla gli effetti legali di una divisione già in vigore, riconosciuto in presenza di gravi violazioni normative o difetti sostanziali. In particolare, difetti nelle delibere dell’assemblea degli azionisti, mancato adempimento delle procedure di protezione dei creditori e una ripartizione ingiusta del corrispettivo della divisione possono costituire cause significative di nullità. Questi due strumenti legali sono reti di sicurezza indispensabili stabilite dal diritto societario giapponese per garantire la legalità e l’equità delle divisioni aziendali e proteggere i diritti degli stakeholder. Per gli investitori e i manager stranieri, comprendere profondamente questi sistemi è di vitale importanza nella formulazione di strategie di M&A e di riorganizzazione aziendale in Giappone.
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