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Limitazioni dei diritti nel diritto d'autore giapponese: spiegazione dell'uso privato e della riproduzione in biblioteca

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Limitazioni dei diritti nel diritto d'autore giapponese: spiegazione dell'uso privato e della riproduzione in biblioteca

La legge giapponese sul diritto d’autore (Copyright Law) mira a proteggere i diritti degli autori che creano opere, assicurando al contempo un uso equo dei prodotti culturali per contribuire allo sviluppo della cultura. Come indicato dall’articolo 1 di questa legge, il diritto d’autore non è inteso solo a salvaguardare gli interessi economici del creatore, ma è un sistema volto a promuovere lo sviluppo culturale dell’intera società. Per raggiungere questo scopo, i diritti degli autori non sono assoluti e possono essere limitati in determinate circostanze. Queste “disposizioni limitative dei diritti” definiscono casi eccezionali in cui è possibile utilizzare le opere senza il permesso dell’autore, fungendo da meccanismo di regolazione cruciale per il raggiungimento degli obiettivi della legge. Queste disposizioni sono strettamente definite per evitare danni ingiusti agli interessi degli autori e per non ostacolare l’uso normale delle opere. Le disposizioni limitative dei diritti sono una progettazione intenzionale del sistema per realizzare gli scopi della legge, non semplici scappatoie. In questo articolo, esamineremo in dettaglio, sulla base di specifici articoli della legge giapponese sul diritto d’autore e di casi giudiziari, due delle molte disposizioni limitative dei diritti che spesso sono fonte di malintesi nelle attività aziendali: la “riproduzione per uso privato” e la “riproduzione in biblioteche e simili”, che svolgono un ruolo cruciale nelle attività di ricerca e studio. In particolare, è estremamente importante, per la compliance, comprendere che l’immagine generale del termine “uso privato” non si applica nel contesto legale, specialmente in quello delle attività aziendali.

I concetti fondamentali delle limitazioni del diritto d’autore

In Giappone, le limitazioni ai diritti d’autore, a differenza degli standard comprensivi e flessibili del “Fair Use” statunitense, sono un insieme di eccezioni limitate, stabilite da articoli specifici per ciascun scopo o modalità di utilizzo. Pertanto, quando si utilizza un’opera protetta, è generalmente necessario ottenere il permesso del titolare del diritto d’autore, e l’uso senza tale permesso è consentito solo se l’azione intrapresa soddisfa pienamente i requisiti di una di queste disposizioni limitative. Il principio fondamentale nell’interpretazione di queste disposizioni è di “non danneggiare ingiustamente gli interessi del titolare del diritto d’autore”. Questo principio è un’importante linea guida anche per i tribunali quando determinano l’ambito di applicazione di queste eccezioni. Pertanto, anche se l’uso sembra soddisfare formalmente il testo della legge, se tale uso danneggia il valore di mercato dell’opera e incide sostanzialmente sugli interessi economici del titolare del diritto d’autore, l’applicazione delle limitazioni dei diritti potrebbe non essere riconosciuta.

La riproduzione per uso privato ai sensi dell’articolo 30 della Legge Giapponese sul Diritto d’Autore

L’articolo 30, comma 1, della Legge Giapponese sul Diritto d’Autore (Heisei 1989) consente la riproduzione di un’opera d’arte quando l’uso è destinato “personalmente o all’interno della famiglia o in un ambito simile e limitato”. Questo è noto come “riproduzione per uso privato” ed è una delle disposizioni fondamentali che limitano il diritto esclusivo dell’autore. Per applicare questa disposizione, è necessario soddisfare principalmente tre requisiti. Il primo è che l’uso debba essere “personale o all’interno della famiglia o in un ambito simile e limitato”. Questo si riferisce a un gruppo molto chiuso e di piccole dimensioni, come la famiglia o gli amici intimi, e di solito non include i colleghi di lavoro. Il secondo è che il soggetto che effettua la riproduzione deve essere “l’utente stesso”. Questo significa che la persona che utilizza l’opera deve essere quella che effettua la riproduzione, e di norma non si può affidare la riproduzione a un fornitore esterno. Il terzo requisito è che lo scopo sia per uso privato.

Un punto cruciale nell’attività aziendale è che la riproduzione per scopi aziendali interni non rientra in questa “utilizzazione privata”. Questa interpretazione è stata stabilita dalla giurisprudenza. Particolarmente importante è la sentenza del Tribunale Distrettuale di Tokyo del 22 luglio 1977 (caso della riproduzione di disegni di scenografie). In questo caso, il tribunale ha dichiarato che “l’atto di riprodurre un’opera d’arte all’interno di un’azienda o di un’altra organizzazione per uso interno aziendale non può essere considerato per scopi personali, né può essere considerato un uso in un ambito simile e limitato a quello familiare”, chiarificando così che la riproduzione all’interno di un’azienda non rientra nell’uso privato. Poiché una società ha una personalità giuridica, le sue attività non possono essere essenzialmente “personali”. Un’azienda è un’organizzazione costituita per scopi economici e i suoi membri, i dipendenti, possono essere numerosi e variabili, quindi non soddisfa il requisito di un “ambito simile e limitato a quello familiare”. Pertanto, azioni come copiare articoli di giornale per materiale di riunione o riprodurre documentazione tecnica per ricerca e sviluppo, anche se destinate all’uso interno, non possono di norma essere eseguite senza il permesso del titolare del diritto d’autore e comportano il rischio di violazione del diritto d’autore. Questo rappresenta un punto di conformità importante e spesso trascurato per le aziende che operano a livello internazionale.

Eccezioni all’uso privato: casi in cui la riproduzione non è consentita

L’articolo 30 della Legge sul Diritto d’Autore in Giappone (日本の著作権法) consente la riproduzione per uso privato, ma esclude esplicitamente la sua applicazione in determinate condizioni. Queste eccezioni sono state stabilite per prevenire che la riproduzione di massa e di alta qualità, resa possibile dal progresso tecnologico, danneggi eccessivamente gli interessi degli autori.

Riproduzione tramite apparecchiature automatiche

L’articolo 30, comma 1, punto 1 della Legge sul Diritto d’Autore in Giappone esclude dalla limitazione dei diritti la riproduzione effettuata con “apparecchiature automatiche di riproduzione installate per essere utilizzate dal pubblico”, anche se a scopo privato. Questa disposizione intende prevenire la diffusione di violazioni del diritto d’autore dovute alla facilità con cui chiunque può realizzare copie di alta qualità. Tuttavia, esiste un’importante eccezione: l’articolo 5-2 delle disposizioni transitorie della Legge sul Diritto d’Autore stabilisce che, “per il momento”, le apparecchiature automatiche di riproduzione utilizzate esclusivamente per documenti o immagini, come le fotocopiatrici comunemente presenti nei negozi di convenienza, sono escluse da questa disposizione. Di conseguenza, attualmente è consentito in Giappone riprodurre parti di un libro per uso privato utilizzando una fotocopiatrice di un negozio di convenienza. Questa distinzione riflette una valutazione politica che bilancia il danno al mercato causato dalle copie digitali complete di contenuti come musica e video rispetto ai benefici sociali forniti dalle copie di documenti. Tuttavia, è importante notare che questa misura è definita “per il momento”, implicando che potrebbe essere modificata da future riforme legislative.

Riproduzione mediante l’elusione di misure di protezione tecnica

Un altro caso importante in cui l’eccezione per uso privato non si applica è definito dall’articolo 30, comma 1, punto 2 della Legge sul Diritto d’Autore in Giappone. Si tratta della riproduzione effettuata eludendo le misure di protezione tecnica. Queste misure sono definite dall’articolo 2, comma 1, punto 20 della Legge sul Diritto d’Autore e si riferiscono a sistemi tecnici come la protezione dalla copia o il controllo degli accessi, utilizzati per prevenire o scoraggiare la violazione del diritto d’autore. L’uso di software per rimuovere la protezione dalla copia da DVD o Blu-ray, o l’utilizzo di dispositivi specifici per disabilitare la crittografia e riprodurre il contenuto, anche se a scopo di visione personale, non rientra nell’ambito dell’uso privato e costituisce una violazione del diritto d’autore. Ciò che è importante in questa disposizione è che non è il fine o la modalità finale di utilizzo a determinare la legalità, ma il “metodo” stesso utilizzato per la riproduzione. L’atto di eludere le misure di protezione tecnica è considerato una violazione intenzionale delle regole d’uso stabilite dall’autore, pertanto non è ammessa alcuna difesa basata sull’uso privato. Inoltre, l’articolo 120-2 della Legge sul Diritto d’Autore in Giappone stabilisce sanzioni penali per chi offre al pubblico dispositivi o programmi che permettono di eludere le misure di protezione tecnica, adottando misure severe non solo nei confronti degli utenti, ma anche contro chi favorisce l’elusione. Questo riflette la forte posizione della Legge sul Diritto d’Autore in Giappone nel garantire la protezione efficace dei diritti sui contenuti digitali.

La riproduzione nelle biblioteche ai sensi dell’articolo 31 della Legge Giapponese sul Diritto d’Autore

Oltre alla riproduzione per uso privato, l’articolo 31 della Legge Giapponese sul Diritto d’Autore stabilisce una disposizione speciale che limita i diritti per le riproduzioni effettuate in determinate strutture pubbliche. Questa normativa tiene conto del ruolo delle biblioteche come infrastrutture informative sociali e mira a sostenere le attività di ricerca e studio dei cittadini.

Le strutture interessate da questa disposizione includono la Biblioteca Nazionale della Dieta, le biblioteche pubbliche e le biblioteche universitarie definite dal decreto di attuazione della legge sul diritto d’autore. Le sale di documentazione aziendali e le biblioteche scolastiche normalmente non rientrano in questa categoria di “biblioteche e simili”. È importante notare che i soggetti autorizzati a riprodurre opere in base a questo articolo sono esclusivamente le biblioteche e simili, e non gli utenti individuali. La sentenza del Tribunale Distrettuale di Tokyo del 28 aprile 1995 (caso del rifiuto di riproduzione della Biblioteca Municipale di Tama) ha chiarito che gli utenti non possono costringere le biblioteche a effettuare riproduzioni basandosi sull’articolo 31 della legge sul diritto d’autore e che la decisione e la responsabilità di effettuare la riproduzione spettano alla biblioteca. Le biblioteche non si limitano a prestare fotocopiatrici, ma assumono il ruolo di “gatekeeper” con la responsabilità di rispettare i requisiti legali.

L’articolo 31, paragrafo 1, della Legge Giapponese sul Diritto d’Autore limita i casi in cui le biblioteche possono riprodurre opere senza il permesso dell’autore principalmente a tre categorie. La prima è per scopi di ricerca e studio degli utenti (numero 1). In questo caso, è possibile riprodurre solo “parti” di opere pubblicate. Questa “parte” è generalmente interpretata come non superiore alla metà dell’intera opera. Tuttavia, per gli articoli o saggi pubblicati in periodici (riviste o giornali accademici, ecc.), è possibile riprodurre l’intero testo se è trascorso un periodo di tempo adeguato dalla pubblicazione.

La seconda categoria riguarda i casi in cui è necessario per la conservazione del materiale della biblioteca (numero 2). Ad esempio, ciò si applica quando si microfilmano documenti vecchi e deteriorati per proteggerli o si trasferiscono dati da vecchi supporti di registrazione (come i dischi) a nuovi supporti, quando è difficile ottenere i dispositivi di riproduzione.

La terza categoria si applica quando si forniscono copie di materiali difficili da ottenere sul mercato generale, come quelli fuori catalogo, su richiesta di altre biblioteche (numero 3). Questa disposizione garantisce l’accesso a materiali rari attraverso una rete di cooperazione reciproca tra biblioteche.

Queste disposizioni forniscono mezzi legali per le divisioni di ricerca e sviluppo delle aziende per acquisire legalmente documentazione durante le loro ricerche, ma ciò avviene sotto la stretta gestione e procedura di istituzioni pubbliche come le biblioteche, e rappresenta un sistema completamente diverso dalla riproduzione libera che le aziende possono effettuare internamente.

Confronto tra la riproduzione per uso privato e quella nelle biblioteche secondo la legge giapponese sul diritto d’autore

Come abbiamo spiegato finora, la riproduzione per “uso privato” regolata dall’articolo 30 della legge giapponese sul diritto d’autore e la riproduzione “nelle biblioteche e simili” regolata dall’articolo 31 sono entrambe disposizioni che limitano i diritti consentendo la riproduzione senza il permesso dell’autore. Tuttavia, differiscono fondamentalmente in termini di base legale, soggetti coinvolti, scopo e ambito consentito. L’uso privato è pensato per un utilizzo minore e personale all’interno di un ambito chiuso, mentre la riproduzione nelle biblioteche è un servizio gestito rigorosamente da istituzioni pubbliche per scopi sociali. Nell’ambito delle attività aziendali, l’applicazione della prima è in linea di principio inesistente, mentre la seconda può essere utilizzata come strumento per la ricerca e lo studio, ma è necessario seguire le relative procedure e restrizioni. Comprendere chiaramente queste differenze è essenziale per garantire la conformità al diritto d’autore.

La tabella seguente riassume i principali punti di differenza tra le due.

Elemento di confrontoRiproduzione per uso privato (Art. 30 della legge giapponese sul diritto d’autore)Riproduzione nelle biblioteche (Art. 31 della legge giapponese sul diritto d’autore)
Base legaleArt. 30 della legge giapponese sul diritto d’autoreArt. 31 della legge giapponese sul diritto d’autore
Soggetto della riproduzioneIndividuo che utilizza l’operaBiblioteca nazionale della Dieta e altre biblioteche definite per decreto
ScopoUso personale, in famiglia o in un ambito simile e limitatoRicerca e studio degli utenti, conservazione del materiale, fornitura di materiale esaurito o simile
Limitazioni sull’ambito della riproduzioneIn linea di principio nessuna limitazione (tuttavia, la distribuzione della copia non è permessa)In linea di principio “una parte dell’opera” (non più della metà)
Utilizzo in aziendaLa riproduzione per scopi aziendali non è contemplataPossibile richiedere per scopi di ricerca e studio

Riepilogo

In questo articolo, abbiamo esaminato le disposizioni sulla limitazione dei diritti all’interno della legge giapponese sul diritto d’autore, in particolare la “riproduzione per uso privato” (articolo 30) e la “riproduzione in biblioteche, ecc.” (articolo 31). Il punto più importante, come stabilito da anni di giurisprudenza, è che l’eccezione per “uso privato” non si applica alle copie effettuate per scopi aziendali interni. Misinterpretare questo aspetto può portare a rischiare involontariamente di violare il diritto d’autore. Inoltre, è essenziale comprendere, per la compliance, che qualsiasi atto di riproduzione che eluda le misure di protezione tecnica è illegale a prescindere dallo scopo e che la riproduzione in biblioteca è un sistema consentito solo per scopi pubblici e sotto condizioni rigorose. Il diritto d’autore è un campo che viene frequentemente aggiornato per rispondere ai progressi tecnologici e ai cambiamenti sociali, e la sua interpretazione è complessa. Per adottare le misure appropriate, è indispensabile avere conoscenze specialistiche. Il nostro studio legale Monolith ha una lunga esperienza nel fornire consulenza approfondita su questioni di diritto d’autore a un’ampia gamma di clienti, sia in Giappone che all’estero. Abbiamo anche diversi membri dello staff che sono avvocati qualificati in paesi stranieri e parlano inglese, permettendoci di offrire un supporto completo e con una prospettiva internazionale su sistemi complessi come quello del diritto d’autore giapponese, trattato in questo articolo.

Managing Attorney: Toki Kawase

The Editor in Chief: Managing Attorney: Toki Kawase

An expert in IT-related legal affairs in Japan who established MONOLITH LAW OFFICE and serves as its managing attorney. Formerly an IT engineer, he has been involved in the management of IT companies. Served as legal counsel to more than 100 companies, ranging from top-tier organizations to seed-stage Startups.

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