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La protezione legale delle opere derivate nel diritto d'autore giapponese: una panoramica su editing, database e opere secondarie

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La protezione legale delle opere derivate nel diritto d'autore giapponese: una panoramica su editing, database e opere secondarie

Nell’ambiente commerciale moderno, le informazioni e i contenuti esistenti rappresentano un’asset fondamentale per le aziende. La creazione di nuovo valore implica spesso l’utilizzo, la riorganizzazione o la trasformazione di questi asset esistenti. Tuttavia, questo processo è regolato da un complesso quadro legale. In particolare, la legge giapponese sul diritto d’autore (Japanese Copyright Law) stabilisce disposizioni dettagliate per la protezione delle opere derivate da materiali esistenti. Comprendere questo quadro legale non è solo un’esplorazione accademica, ma un elemento cruciale della gestione del rischio e della strategia di proprietà intellettuale per tutte le aziende che operano in Giappone. Questo articolo esamina come la legge giapponese sul diritto d’autore protegge le opere create sulla base di opere e informazioni esistenti, concentrandosi su tre categorie principali. Primo, le “opere di compilazione”, dove il valore è creato attraverso la selezione e l’arrangiamento del materiale. Secondo, le “opere di database”, che sono l’equivalente digitale nell’era moderna e si concentrano sulla costruzione sistematica delle informazioni. Terzo, le “opere derivate”, create adattando o trasformando opere esistenti. Ognuna di queste categorie ha requisiti e ambiti di protezione diversi. Ad esempio, come una semplice raccolta di dati può trasformarsi in un asset legalmente protetto attraverso l’ingegnosità, o quando una nuova opera basata su un’opera esistente può essere riconosciuta come un’opera indipendente senza violare i diritti dell’opera originale. Le risposte a queste domande hanno un impatto diretto sulle strategie di contenuto delle aziende, sull’utilizzo dei dati e sulla stipula di contratti di licenza. Comprendere profondamente queste categorie, i loro requisiti specifici per la protezione e le complesse relazioni di diritto connesse è essenziale per proteggere le proprie opere creative e per evitare di violare i diritti altrui.

Il concetto fondamentale di “opera” nella legge giapponese sul diritto d’autore

Prima di addentrarci nella discussione sulle opere derivate, è essenziale comprendere la definizione di base di “opera” che la legge giapponese sul diritto d’autore intende proteggere. Questa definizione rappresenta il punto di partenza per ogni tutela del diritto d’autore e costituisce la condizione fondamentale affinché le opere di ciascuna categoria menzionata in seguito siano protette.

L’articolo 2, paragrafo 1, punto 1 della legge giapponese sul diritto d’autore definisce “opera” come “creazioni che esprimono in modo creativo idee o sentimenti e che appartengono al dominio della letteratura, della scienza, dell’arte o della musica”. Questa definizione si decompone in quattro elementi chiave.

In primo luogo, deve includere “idee o sentimenti”. Ciò esclude dalla definizione di opera i semplici fatti o dati. In secondo luogo, deve essere espressa in modo “creativo”. La “creatività” qui richiesta significa che è sufficiente che l’opera rifletta qualche aspetto della personalità dell’autore, senza che sia necessariamente richiesta una novità o un’elevata qualità artistica. In terzo luogo, deve essere “espressa”. Questo riflette il principio fondamentale del diritto d’autore della “dualità idea-espressione”, dove è protetta la forma concreta dell’espressione, mentre l’idea o il concetto sottostante non è oggetto di tutela. In quarto luogo, deve appartenere al dominio della “letteratura, della scienza, dell’arte o della musica”. Questo ambito è interpretato in modo ampio, e l’articolo 10 della legge giapponese sul diritto d’autore elenca esempi di opere come romanzi, musica, pitture e architetture.

La definizione di “opera” non è meramente formale. La creatività nella disposizione di un’opera editoriale o la creatività nella trasformazione di un’opera derivata sono valutate alla luce di questo criterio di “creazioni che esprimono in modo creativo idee o sentimenti”. Ad esempio, un elenco di informazioni disposte in ordine alfabetico non è protetto come opera editoriale perché non vi è una disposizione “creativa” che rifletta la personalità dell’autore. Comprendere questo concetto fondamentale è il primo passo per afferrare correttamente la natura legale delle opere derivate.

La protezione come proprietà intellettuale di un insieme di materiali: le opere collettive

Molte aziende raccolgono e organizzano enormi quantità di informazioni attraverso le loro attività commerciali. Anche se queste informazioni di per sé non sono opere d’autore, è possibile creare una proprietà intellettuale legalmente protetta organizzando questi insiemi di dati per un determinato scopo. Questo è il concetto di “opere collettive” (編集著作物) secondo il diritto giapponese.

L’articolo 12, paragrafo 1, della Legge sul Diritto d’Autore giapponese (日本の著作権法) stabilisce che le opere collettive sono “opere che, escludendo le banche dati, possiedono creatività a causa della selezione o dell’arrangiamento dei loro materiali e sono protette come opere d’autore”. Il punto cruciale qui è che l’oggetto della protezione non sono i singoli “materiali”, ma la “creatività nella selezione o nell’arrangiamento” di questi materiali. Pertanto, i materiali che compongono un’opera collettiva non devono necessariamente essere opere d’autore; possono essere semplici fatti, dati o anche opere del dominio pubblico il cui periodo di protezione del diritto d’autore è scaduto.

Nella giurisprudenza, come viene valutata questa “creatività nella selezione o nell’arrangiamento dei materiali” è estremamente importante. Un caso guida in questo contesto è l'”incidente NTT Town Page” (NTTタウンページ事件). In questo caso, il tribunale ha riconosciuto come opera collettiva l’elenco telefonico “Town Page”, che era classificato per professione. La base per il riconoscimento della creatività non era nei singoli dati come numeri di telefono o nomi, ma nel sistema di classificazione professionale gerarchico progettato per la convenienza della ricerca degli utenti. Questo sistema di classificazione non era un semplice arrangiamento meccanico, ma era basato su un “ingegno originale” derivante dalla politica editoriale, e quindi è stata riconosciuta la sua creatività. Al contrario, l’elenco telefonico “Hello Page”, che era semplicemente un elenco di nomi in ordine alfabetico, non è stato considerato un’opera collettiva perché mancava di creatività nell’arrangiamento.

Questo caso fornisce importanti indicazioni strategiche per le aziende. Anche se si raccolgono dati pubblici come statistiche di mercato o informazioni sui clienti, che di per sé non sono protetti, organizzandoli e arrangiandoli con un punto di vista originale o un asse di classificazione, si può costruire un insieme di informazioni utili che può essere protetto come una nuova proprietà intellettuale sotto forma di “opere collettive”. Questo significa che non basta semplicemente possedere i dati, ma investire intellettualmente nella loro strutturazione può portare alla creazione di un patrimonio unico con un vantaggio competitivo.

Accumulo di informazioni nell’era digitale: il diritto d’autore dei database in Giappone

Il concetto di opere editoriali è stato adattato all’era digitale con la creazione della categoria “opere di database”. Mentre la ricerca e l’utilizzo delle informazioni tramite computer sono diventati comuni, la legge giapponese sul diritto d’autore ha introdotto disposizioni speciali per proteggere i database.

L’articolo 12-2, paragrafo 1 della legge giapponese sul diritto d’autore stabilisce che “un database che presenta originalità nella selezione o nella strutturazione sistematica delle informazioni è protetto come opera d’autore”. Inoltre, l’articolo 2, paragrafo 1, punto 10-3 definisce un “database” come “una raccolta di informazioni come articoli, numeri, grafici o altri dati, organizzati sistematicamente in modo tale da poter essere ricercati con l’uso di computer”. Come per le opere editoriali, l’oggetto della protezione non è l’informazione individuale, ma la struttura dell’insieme delle informazioni. Tuttavia, per le opere di database, è richiesta una particolare originalità nella “strutturazione sistematica” pensata per la ricerca tramite computer.

In questo contesto, un caso giuridico di estrema importanza nella storia giudiziaria del Giappone è stato il “caso del database di Tsubasa System”. Questo caso ha presentato due aspetti rilevanti. Il primo è il rifiuto della protezione da parte della legge sul diritto d’autore. Il Tribunale Distrettuale di Tokyo, nella sua sentenza del 2002, ha stabilito che la selezione e l’organizzazione sistematica delle informazioni nel database del ricorrente, relative a parti e specifiche di automobili, erano comuni nell’industria e derivate dalla necessità, mancando quindi dell’originalità richiesta dalla legge sul diritto d’autore, e ha negato la natura di opera d’autore al database.

Tuttavia, il giudizio del tribunale non si è fermato qui. Il secondo aspetto è la stabilizzazione della protezione tramite il diritto civile giapponese per atti illeciti. Sebbene non abbia riconosciuto la violazione del diritto d’autore, il tribunale ha ritenuto che l’azione dell’imputato, che aveva copiato integralmente il database del ricorrente (copia identica), costituisse un atto illecito ai sensi dell’articolo 709 del codice civile giapponese. Il tribunale ha sottolineato che il ricorrente aveva investito oltre 500 milioni di yen in costi e sforzi per costruire e mantenere il database e, anche se non considerato un’opera d’autore, rappresentava un “interesse commerciale meritevole di protezione legale”. Inoltre, il fatto che l’imputato, in concorrenza con il ricorrente, avesse copiato il database per trarne vantaggio nel proprio business, senza investire nella sua creazione, è stato giudicato come un “mezzo estremamente sleale” che danneggia i principi di una concorrenza equa e viola gli interessi del ricorrente.

Questa sentenza è stata rivoluzionaria nel mostrare che il sistema legale giapponese offre una sorta di rete di sicurezza attraverso il diritto degli atti illeciti per i database che, pur avendo un valore commerciale, non sono protetti per mancanza di originalità ai sensi della legge sul diritto d’autore. Questo dimostra l’approccio pragmatico della giustizia giapponese, che va oltre il quadro delle leggi sulla proprietà intellettuale per reprimere le pratiche concorrenziali parassitarie e mantenere un ordine di mercato equo. Per le aziende che investono significativamente nella costruzione di asset di dati, questa sentenza rappresenta una fondamentale base di protezione.

Creazione di nuovo valore da opere esistenti: le opere derivate sotto il diritto d’autore giapponese

Le nuove attività creative spesso traggono ispirazione da opere preesistenti. La trasposizione cinematografica di un romanzo, la traduzione di letteratura straniera e l’arrangiamento di brani musicali sono esempi classici di come si possa creare nuovo valore a partire da opere già esistenti. La legge giapponese sul diritto d’autore protegge tali lavori come “opere derivate”.

L’articolo 2, paragrafo 1, punto 11 della legge giapponese sul diritto d’autore definisce le opere derivate come “opere create traducendo, arrangiando, modificando o trasformando un’opera, o adattandola per il cinema o in altre forme”. L’opera originale è nota come “opera primaria”. Per essere protetta come opera derivata, è necessario che vi sia un’aggiunta di espressione creativa e non si tratti semplicemente di un’imitazione o di una riproduzione meccanica dell’opera primaria.

Da un punto di vista legale, la sfida più importante è stabilire un criterio che differenzi le opere derivate legittime dalle violazioni del diritto d’autore, come le riproduzioni o adattamenti privi di creatività. Questo criterio è profondamente legato al principio fondamentale secondo cui il diritto d’autore protegge l’espressione e non l’idea. A questo proposito, la Corte Suprema giapponese ha stabilito un criterio chiaro nella sentenza del 2001 relativa al caso “Esashi Oiwake”.

In questo caso, si discuteva la somiglianza tra un’opera letteraria non-fiction scritta da un autore riguardante il canto popolare “Esashi Oiwake” e la città correlata, e un programma documentario della rete televisiva NHK che trattava lo stesso tema. La Corte Suprema ha ribaltato la decisione delle corti inferiori e non ha riconosciuto la violazione del diritto d’autore. Il criterio stabilito afferma che si configura un adattamento quando “si basa su un’opera esistente e, mantenendo l’identità delle caratteristiche essenziali dell’espressione… chi vi si avvicina può percepire direttamente le caratteristiche essenziali dell’espressione dell’opera esistente”.

La Corte Suprema ha analizzato i punti in comune tra le due opere e ha stabilito che le descrizioni di fatti storici o idee e concetti come “il festival annuale di canti popolari è il periodo più vivace della città” non sono “espressioni” protette dal diritto d’autore. Ha poi focalizzato l’attenzione sulle specifiche espressioni linguistiche utilizzate per comunicare queste idee comuni, concludendo che l’opera letteraria dell’autore utilizzava un’espressione poetica e letteraria, mentre il programma televisivo adottava un’espressione più diretta e fattuale, e che non vi era una comunanza nelle “caratteristiche essenziali dell’espressione” tra le due opere.

Questa decisione della Corte Suprema ha posto un alto ostacolo alla configurazione di una violazione del diritto di adattamento, garantendo così la libertà di creare nuove opere basate su idee e fatti presentati in opere precedenti. Questo rappresenta un equilibrio tra la protezione dei diritti degli autori e lo sviluppo culturale, che è uno degli obiettivi della legge sul diritto d’autore, e costituisce un giudizio importante per aumentare la stabilità legale delle attività imprenditoriali delle aziende coinvolte nella produzione di contenuti.

Complesse relazioni di diritto nelle opere derivate: i diritti dell’autore originale sotto la legge giapponese

Quando si crea e si utilizza un’opera derivata, è essenziale prestare attenzione ad un aspetto legale di fondamentale importanza: l’autore dell’opera originale (autore originale) mantiene diritti potenti anche sull’opera derivata che ne è stata generata.

Il principio è stabilito dall’articolo 28 della Legge sul Diritto d’Autore del Giappone, che afferma: “L’autore dell’opera originale ha, in relazione all’utilizzo dell’opera derivata, … gli stessi tipi di diritti esclusivi posseduti dall’autore dell’opera derivata”. La conseguenza pratica di questa disposizione è che, in linea di principio, per utilizzare un’opera derivata è necessario ottenere l’autorizzazione di entrambe le parti: sia quella dell’autore dell’opera derivata sia quella dell’autore originale. Ad esempio, per proiettare un film (opera derivata) basato su un romanzo (opera originale), è necessario ottenere il permesso non solo del produttore del film, ma anche del romanziere originale.

Ma quali sono i limiti dei diritti dell’autore originale e dell’autore dell’opera derivata? Una decisione decisiva in merito all’ambito di questi complessi diritti è stata fornita dalla sentenza della Corte Suprema del 1997 nel caso “Popeye Necktie”. In questo caso, il soggetto era una serie di fumetti di “Popeye” che erano stati creati nel corso degli anni, e il problema era la relazione tra i fumetti successivi e il primo fumetto.

La Corte Suprema ha stabilito che il fumetto successivo era un’opera derivata del primo fumetto e ha dichiarato che “i diritti d’autore sull’opera derivata sorgono solo per la parte creativa aggiunta nell’opera derivata e non per la parte che è comune all’opera originale e che ne condivide la sostanza”.

Questa decisione ha chiarito che i diritti dell’autore originale e dell’autore dell’opera derivata non si fondono, ma esistono in modo stratificato. L’autore dell’opera derivata detiene i diritti solo sulla parte creativa che ha aggiunto (ad esempio, la scelta delle parole nella traduzione o l’espressione visiva unica nella cinematografia). D’altra parte, i diritti sugli elementi fondamentali dell’opera originale, come la trama di base, i personaggi e l’ambientazione, appartengono completamente all’autore originale, anche se sono incarnati nell’opera derivata. Questo principio ha un impatto significativo sulla pratica dei contratti di licenza. Quando un’azienda ottiene l’autorizzazione per utilizzare un’opera derivata, è essenziale distinguere chiaramente tra i diritti concessi dall’autore dell’opera derivata (solo la parte creativa aggiunta) e i diritti che devono essere autorizzati separatamente dall’autore originale (gli elementi fondamentali) e riflettere questa distinzione nei contratti, per evitare future dispute.

Comparazione e Organizzazione: Differenze tra Opere di Edizione, Opere di Database e Opere Derivate sotto il Diritto d’Autore Giapponese

Nelle spiegazioni precedenti, abbiamo dettagliato le caratteristiche legali e i requisiti delle opere di edizione, delle opere di database e delle opere derivate. Per chiarire le principali differenze tra queste importanti categorie di opere, di seguito è riportata una tabella che ne organizza le caratteristiche.

Opere di EdizioneOpere di DatabaseOpere Derivate
Fondamento LegaleLegge Giapponese sul Diritto d’Autore, Articolo 12Legge Giapponese sul Diritto d’Autore, Articolo 12-bisLegge Giapponese sul Diritto d’Autore, Articolo 2, Paragrafo 1, Numero 11, Articolo 11
Oggetto della ProtezioneCreatività nella selezione o nell’organizzazione del materialeCreatività nella selezione o nella strutturazione sistematica delle informazioniDipendenza dall’opera originale e aggiunta di una nuova espressione creativa
Requisiti per la ProtezioneLa selezione o l’organizzazione del materiale basata su una politica editoriale deve essere riconosciuta come creativaLa selezione o la strutturazione sistematica delle informazioni, presupponendo la ricerca tramite computer, deve essere riconosciuta come creativaDeve essere aggiunta una nuova creatività pur mantenendo le caratteristiche essenziali dell’espressione dell’opera originale
Rapporto con il Materiale/Opera OriginaleNon influisce sui diritti del materiale stesso. Il materiale non deve necessariamente essere un’operaNon influisce sui diritti delle informazioni stesse. Le informazioni non devono necessariamente essere un’operaL’autore originale detiene diritti anche sull’opera derivata (Legge Giapponese sul Diritto d’Autore, Articolo 28)

Riassunto

La creazione e l’utilizzo di opere derivate rappresentano una fonte cruciale di creazione di valore nel business moderno, ma comportano anche complesse questioni legali. Le opere editoriali, le opere di database e le opere derivate sono soggette a diversi requisiti di protezione e relazioni di diritto sotto la legge sul diritto d’autore giapponese. Per le opere editoriali e di database, si pone la questione della “creatività”, e in particolare per i database, anche quando non sono protetti dal diritto d’autore, possono essere tutelati come atti illeciti secondo il diritto civile giapponese. Per le opere derivate, i diritti forti dell’autore originale sono mantenuti, richiedendo quindi un’attenzione doppia nell’ottenere le licenze per il loro utilizzo. Comprendere questi quadri legali con precisione e integrarli nelle strategie aziendali è la chiave per prevenire conflitti legati alla proprietà intellettuale e per proteggere con sicurezza gli asset delle aziende.

Il nostro studio legale Monolith possiede un’ampia esperienza nel gestire le complesse questioni di diritto d’autore relative alle opere derivate, servendo una varietà di clienti sia in Giappone che all’estero. Comprendiamo che la proprietà intellettuale è un asset centrale nella gestione aziendale e forniamo sempre consulenza legale radicata nella realtà del business e delle strategie. Lo studio include avvocati che parlano inglese e che possiedono qualifiche legali straniere, permettendoci di avere una struttura unica per supportare i clienti internazionali. Dall’analisi dei diritti d’autore alla redazione di contratti, fino al contenzioso e all’esercizio dei diritti, siamo in grado di offrire un supporto completo per assicurare che la proprietà intellettuale dei nostri clienti sia protetta efficacemente nel mercato giapponese.

Managing Attorney: Toki Kawase

The Editor in Chief: Managing Attorney: Toki Kawase

An expert in IT-related legal affairs in Japan who established MONOLITH LAW OFFICE and serves as its managing attorney. Formerly an IT engineer, he has been involved in the management of IT companies. Served as legal counsel to more than 100 companies, ranging from top-tier organizations to seed-stage Startups.

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