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General Corporate

Titolo dell'articolo: Spiegazione del sistema delle società con comitati di nomina nel diritto societario giapponese

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Titolo dell'articolo: Spiegazione del sistema delle società con comitati di nomina nel diritto societario giapponese

La legge giapponese sulle società per azioni offre diverse opzioni per la struttura di governance aziendale, ovvero il corporate governance. Tra queste, il sistema delle “società con comitati nominati” rappresenta uno degli approcci più avanzati, mirato specificamente al rafforzamento della trasparenza e della funzione di supervisione nella gestione. Questo sistema ha le sue radici nella riforma del 2002 (Heisei 14) della legge speciale sul diritto commerciale e fu adottato dalla legge giapponese sulle società per azioni del 2005 (Heisei 17). A differenza delle tradizionali società con consiglio di sorveglianza, tipiche del Giappone, le società con comitati nominati si distinguono per la netta separazione tra le funzioni di supervisione della gestione e quelle esecutive. In particolare, il consiglio di amministrazione si concentra sulla definizione delle politiche aziendali di base e sulla supervisione, mentre l’esecuzione delle operazioni quotidiane è affidata a figure note come “esecutivi”. All’interno del consiglio di amministrazione è obbligatorio istituire tre comitati: il comitato per le nomine, il comitato di revisione e il comitato per la remunerazione. Questi comitati hanno il compito di prendere decisioni indipendenti e oggettive su questioni di fondamentale importanza per il corporate governance, quali la nomina dei direttori, la revisione dell’esecuzione delle operazioni e la determinazione delle remunerazioni degli amministratori. Un elemento cruciale di questo sistema è il requisito che la maggioranza dei membri di ciascun comitato sia composta da direttori esterni indipendenti dalla gestione, garantendo così l’oggettività del sistema. Questo articolo esaminerà in dettaglio il sistema delle società con comitati nominati, spiegando la struttura e il ruolo di tale sistema secondo le disposizioni della legge giapponese sulle società per azioni. In particolare, chiariremo le funzioni e le responsabilità del consiglio di amministrazione e dei direttori, nonché l’autorità e le responsabilità dei tre comitati: il comitato per le nomine, il comitato di revisione e il comitato per la remunerazione.

Cos’è una Società con Comitati Nominati secondo la Legge Giapponese

Una Società con Comitati Nominati è un tipo di struttura organizzativa di una società per azioni definita dall’articolo 2, paragrafo 12 della Legge sulle Società del Giappone. Le aziende che adottano questo sistema sono legalmente obbligate a istituire tre comitati: il Comitato per le Nomine, il Comitato di Revisione e il Comitato per le Retribuzioni. L’obiettivo principale di questo sistema è separare la “sorveglianza” dalla “gestione operativa” all’interno della gestione aziendale. In questo modo, il consiglio di amministrazione può distanziarsi dall’esecuzione delle operazioni quotidiane e concentrarsi sul ruolo di supervisionare in modo oggettivo le attività dei dirigenti. L’esecuzione effettiva delle operazioni è affidata agli “esecutivi” nominati dal consiglio di amministrazione. Questa chiara separazione tra supervisione ed esecuzione aumenta la trasparenza nelle decisioni di gestione e rafforza la responsabilità verso gli stakeholder, inclusi gli azionisti. In particolare, gli investitori stranieri tendono a valutare positivamente questo sistema di governance come vicino agli standard internazionali. Nelle Società con Comitati Nominati, i tre comitati menzionati hanno ampi poteri rispetto a questioni fondamentali di gestione come la nomina degli ufficiali, la revisione e la retribuzione. Inoltre, secondo l’articolo 400, paragrafo 3 della Legge sulle Società del Giappone, la maggioranza dei membri di ciascun comitato (i commissari) deve essere composta da “amministratori esterni” indipendenti dalla dirigenza dell’azienda. Questo requisito mira a prevenire decisioni autoreferenziali da parte della dirigenza riguardo nomine e retribuzioni, perseguendo una governance oggettiva e imparziale.

Il ruolo del consiglio di amministrazione e dei direttori nelle società con comitati di nomina in Giappone

Il ruolo del consiglio di amministrazione nelle società con comitati di nomina in Giappone differisce notevolmente da quello delle società con altre strutture organizzative. La differenza più significativa è che il consiglio di amministrazione, di norma, non gestisce direttamente le operazioni aziendali.

L’articolo 416, paragrafo 1, della legge giapponese sulle società (Japanese Companies Act) stabilisce le competenze del consiglio di amministrazione nelle società con comitati di nomina. Secondo questa disposizione, i ruoli principali del consiglio di amministrazione si concentrano su tre aspetti fondamentali:

  1. La determinazione delle politiche di base per la gestione aziendale
  2. La decisione su questioni necessarie per l’esecuzione dei compiti del comitato di revisione
  3. La supervisione dell’esecuzione dei compiti da parte degli amministratori delegati

In primo luogo, il consiglio di amministrazione decide su questioni fondamentali relative alla gestione dell’azienda, come la formulazione di piani di gestione a medio termine o la decisione su investimenti di grande entità, che sono cruciali per il nucleo dell’azienda. Tuttavia, l’esecuzione concreta di queste operazioni basate sulle politiche stabilite non è compito del consiglio di amministrazione stesso, ma è affidata agli amministratori delegati.

In secondo luogo, il consiglio di amministrazione ha la responsabilità di stabilire un sistema che garantisca l’efficacia delle attività del comitato di revisione, che ha il compito di controllare l’esecuzione dei compiti da parte degli amministratori delegati e dei direttori.

Infine, il ruolo più importante è la supervisione degli amministratori delegati. Il consiglio di amministrazione monitora se gli amministratori delegati eseguono le operazioni in modo appropriato, seguendo le politiche di base, e valuta i loro risultati. Per rendere efficace questa funzione di supervisione, il consiglio di amministrazione ha anche il potere di nominare e revocare gli amministratori delegati e i direttori (articolo 416, paragrafo 1, della legge giapponese sulle società). Tuttavia, per quanto riguarda le proposte di nomina e revoca dei direttori da presentare all’assemblea generale degli azionisti, è il comitato di nomina a decidere il contenuto di tali proposte.

In questo modo, i direttori delle società con comitati di nomina in Giappone svolgono un ruolo non come esecutori delle operazioni, ma come supervisori della gestione. Questo rappresenta la differenza fondamentale rispetto ai direttori delle società con altre strutture organizzative, che spesso gestiscono anche le operazioni direttamente. Inoltre, in base all’articolo 415 della legge giapponese sulle società, il consiglio di amministrazione può delegare ampiamente la decisione sull’esecuzione delle operazioni agli amministratori delegati, tranne per le questioni che la legge o lo statuto stabiliscono debbano essere decise dal consiglio di amministrazione stesso. Questo assicura una chiara separazione tra la supervisione e l’esecuzione della gestione a livello legislativo.

I tre comitati e i requisiti organizzativi comuni sotto la legge giapponese

Il nucleo della governance delle società che hanno istituito i comitati per le nomine e simili è costituito dai tre comitati: il comitato per le nomine, il comitato di revisione e il comitato per la remunerazione. Questi comitati sono organi interni al consiglio di amministrazione e ciascuno esercita autonomamente importanti poteri.

I tre comitati devono soddisfare i requisiti organizzativi comuni stabiliti dall’articolo 400 del Japanese Companies Act (Legge sulle società giapponesi). In primo luogo, ogni comitato deve essere composto da almeno tre direttori (paragrafo 1 dello stesso articolo). In secondo luogo, e questo è il punto più importante, la maggioranza dei membri di ciascun comitato deve essere costituita da direttori esterni (paragrafo 3 dello stesso articolo). Un direttore esterno è un direttore che non è un ufficiale o un dipendente incaricato dell’esecuzione delle operazioni della società o delle sue filiali, ma piuttosto un direttore che ha una posizione indipendente dalla gestione (articolo 2, paragrafo 15, della Legge sulle società giapponesi). Questo requisito garantisce l’oggettività e l’equità delle discussioni e delle decisioni in ciascun comitato.

Il Comitato per le Nomine

Il Comitato per le Nomine detiene l’autorità di decidere il contenuto delle proposte relative alla nomina e alla revoca degli amministratori da presentare all’assemblea generale degli azionisti, secondo l’articolo 404, comma 1, della Legge sulle Società Giapponese (Japanese Companies Act). In altre parole, non è l’amministratore delegato o il presidente a determinare chi debba essere candidato come amministratore o chi debba essere revocato, ma questo compito spetta al Comitato per le Nomine. La maggioranza dei membri del Comitato per le Nomine è composta da amministratori esterni, il che conferisce al comitato il potere di prevenire la cosiddetta “personale selezione a piacimento”, ovvero la tendenza dei vertici aziendali a nominare amministratori che siano convenienti per i propri interessi. Questo meccanismo garantisce l’oggettività e la diversità nella composizione del consiglio di amministrazione e contribuisce al rafforzamento della sua funzione di supervisione.

Comitato di Revisione

Il Comitato di Revisione ha l’autorità di ispezionare l’esecuzione dei compiti degli esecutivi e dei direttori e di redigere rapporti di revisione, come stabilito dall’articolo 404, paragrafo 2, punto 1 della Legge sulle Società in Giappone (会社法, Kaisha-hō). Questo include un ampio potere di indagare sulle operazioni aziendali e sulla situazione patrimoniale. Il Comitato di Revisione può richiedere in qualsiasi momento rapporti sugli affari aziendali agli esecutivi e ai dipendenti e indagare sullo stato delle operazioni e del patrimonio della società, come previsto dall’articolo 405, paragrafo 1 della Legge sulle Società in Giappone. Inoltre, ha il dovere di riferire al consiglio di amministrazione in caso di scoperta di atti illegali o fatti notevolmente ingiusti, secondo il paragrafo 2 dello stesso articolo. Il Comitato di Revisione ha anche l’autorità di decidere sul contenuto delle proposte relative alla nomina, alla destituzione o alla non rielezione degli auditor contabili, garantendo così l’indipendenza dell’audit contabile, come stabilito dall’articolo 404, paragrafo 2, punto 2 della Legge sulle Società in Giappone. Rispetto agli auditor di società con un consiglio di auditor, i poteri del Comitato di Revisione sono più forti e si caratterizzano per un coinvolgimento più diretto e interno al consiglio di amministrazione nella supervisione della gestione aziendale.

Il Comitato per la Remunerazione sotto il Diritto Societario Giapponese

Il Comitato per la Remunerazione detiene l’autorità di decidere il contenuto delle remunerazioni individuali degli esecutivi e dei membri del consiglio di amministrazione, come stabilito dall’articolo 404, paragrafo 3, della Legge sulle Società in Giappone (会社法, Kaishahō). Nel diritto societario giapponese, per remunerazione si intende qualsiasi beneficio patrimoniale ricevuto dalla società come compenso per l’esecuzione dei compiti, inclusi stipendi, bonus e altri incentivi. Il Comitato per la Remunerazione decide gli importi delle remunerazioni individuali degli amministratori in base alle prestazioni dell’azienda e al contributo di ciascun dirigente, seguendo criteri oggettivi. La composizione del Comitato per la Remunerazione, maggioritariamente formata da amministratori esterni, garantisce che il potere di decidere le remunerazioni non porti a compensi eccessivamente elevati o a processi decisionali opachi. La trasparenza e l’equità nel processo di determinazione delle remunerazioni degli amministratori sono di vitale importanza per ottenere la fiducia degli azionisti, e il Comitato per la Remunerazione svolge un ruolo istituzionale nel garantire questi principi.

Confronto con Altri Modelli Organizzativi

Per approfondire la comprensione delle società che hanno istituito comitati per le nomine e simili, confrontiamo le differenze con il modello organizzativo più comune nelle società giapponesi, ovvero la “società con consiglio di amministrazione con commissari”. La seguente tabella riassume le principali differenze tra i due modelli.

Elemento di ConfrontoSocietà con Comitati per le Nomine, ecc.Società con Consiglio di Amministrazione con Commissari
Organo di Supervisione e AuditConsiglio di Amministrazione (e il suo Comitato di Audit interno)Consiglio di Amministrazione e Consiglio dei Commissari
Organo di Esecuzione delle OperazioniAmministratori EsecutiviAmministratore Delegato e Amministratori Esecutivi
Principale Ruolo degli AmministratoriDefinizione delle politiche aziendali di base e supervisione degli Amministratori EsecutiviDecisione e attuazione delle operazioni aziendali, supervisione reciproca
Decisione sul Personale DirigenteIl Comitato per le Nomine decide le proposte di elezione e revoca degli amministratoriIl Consiglio di Amministrazione decide le proposte di elezione e revoca degli amministratori
Decisione sulla Remunerazione degli AmministratoriIl Comitato per le Remunerazioni decide la remunerazione individualeLa somma totale è decisa dallo Statuto o dall’Assemblea degli Azionisti, mentre il Consiglio di Amministrazione decide la distribuzione individuale
Composizione dell’Organo di AuditComitato di Audit (la maggioranza dei membri sono amministratori esterni)Consiglio dei Commissari (più della metà dei commissari sono esterni)
Rapporto tra Supervisione e EsecuzionePrincipio di separazione chiaraSpesso integrati

Come illustrato nella tabella, le società con comitati per le nomine e simili separano organizzativamente la funzione di supervisione da quella di esecuzione delle operazioni e coinvolgono fortemente gli amministratori esterni nelle decisioni su questioni importanti come il personale e la remunerazione. Questo meccanismo mira a realizzare una governance più oggettiva e trasparente, rappresentando la differenza sostanziale rispetto alle società con consiglio di amministrazione con commissari.

Riassunto

In questo articolo abbiamo esaminato le società con comitati nominati, come definito dalla legge giapponese sulle società, analizzando il loro quadro istituzionale, il ruolo di ciascun organo e confrontandole con altri sistemi. Le società con comitati nominati in Giappone mirano a separare chiaramente la funzione di supervisione del consiglio di amministrazione da quella esecutiva degli amministratori esecutivi, aumentando l’oggettività e la trasparenza della gestione attraverso tre comitati interni: nomina, audit e remunerazione. In particolare, l’obbligo di avere una maggioranza di membri esterni in ciascun comitato è un elemento cruciale per guadagnare la fiducia degli investitori internazionali. Per le aziende che operano in Giappone o che considerano transazioni o investimenti con aziende giapponesi, comprendere il sistema di governance della controparte è essenziale.

Lo studio legale Monolith possiede una vasta esperienza e un solido track record in tutte le aree del diritto commerciale, inclusa la legge giapponese sulle società. Nel nostro studio lavorano professionisti con qualifiche legali sia giapponesi che straniere, esperti sia in giapponese che in inglese. Abbiamo fornito consulenza legale pratica e specifica a clienti nazionali e internazionali su questioni complesse relative alla legge giapponese sulle società, inclusa la transizione a società con comitati nominati, la selezione di amministratori esterni e la gestione dei comitati. Se avete bisogno di costruire un solido sistema di governance in Giappone o di affrontare questioni legali correlate, non esitate a consultare il nostro studio.

Managing Attorney: Toki Kawase

The Editor in Chief: Managing Attorney: Toki Kawase

An expert in IT-related legal affairs in Japan who established MONOLITH LAW OFFICE and serves as its managing attorney. Formerly an IT engineer, he has been involved in the management of IT companies. Served as legal counsel to more than 100 companies, ranging from top-tier organizations to seed-stage Startups.

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