MONOLITH LAW OFFICE+81-3-6262-3248Feriali 10:00-18:00 JST [English Only]

MONOLITH LAW MAGAZINE

General Corporate

Le 9 tipologie di opere protette dal diritto d'autore giapponese spiegate attraverso casi giurisprudenziali

General Corporate

Le 9 tipologie di opere protette dal diritto d'autore giapponese spiegate attraverso casi giurisprudenziali

Nel sofisticato mercato giapponese, la comprensione dei diritti di proprietà intellettuale è un’imprescindibile sfida manageriale. Mentre molti diritti, come quelli brevettuali e marchiari, richiedono la registrazione, il diritto d’autore sorge automaticamente al momento della creazione. Questa caratteristica è vantaggiosa dal punto di vista della protezione dei diritti, ma, d’altra parte, se non si comprende esattamente cosa costituisca l’opera protetta dal “diritto d’autore”, si rischia sempre di violare involontariamente i diritti altrui. Pertanto, dal punto di vista della gestione del rischio e della protezione delle risorse intellettuali aziendali, è fondamentale comprendere la definizione e le categorie di opere. La Legge sul Diritto d’Autore in Giappone (Copyright Act of Japan) all’articolo 2, paragrafo 1, punto 1, definisce le opere come “creazioni che esprimono idee o sentimenti in modo creativo e che appartengono al campo della letteratura, della scienza, dell’arte o della musica”. Questa definizione si basa su quattro requisiti: idee o sentimenti, creatività, espressione e ambito culturale. Per integrare questa definizione astratta, la legge giapponese sul diritto d’autore elenca esempi concreti di opere protette. In questo articolo, esamineremo in dettaglio i nove principali tipi di opere elencati nell’articolo 10, paragrafo 1 della Legge sul Diritto d’Autore in Giappone, spiegando come vengono interpretati legalmente e quali problemi possono sorgere nel contesto degli affari, includendo importanti casi giudiziari a riguardo.

La definizione di “opera” nel diritto d’autore giapponese

Per essere protetto dal diritto d’autore, un’opera deve innanzitutto soddisfare la definizione di “opera” ai sensi dell’articolo 2, paragrafo 1, numero 1 della legge giapponese sul diritto d’autore. Questa definizione si articola in quattro requisiti fondamentali. Qualsiasi elemento che manchi di uno di questi requisiti non sarà protetto come opera d’autore.

In primo luogo, è richiesto che contenga “idee o sentimenti”. Ciò significa che semplici fatti o dati sono esclusi dalle opere d’autore. Ad esempio, il fatto che “l’altezza della Torre di Tokyo è di 333 metri” è un dato oggettivo che non coinvolge idee o sentimenti di nessuno e, pertanto, non rientra nella categoria delle opere d’autore.

In secondo luogo, deve essere espressa in modo “creativo”. La “creatività” qui intesa non implica necessariamente un alto valore artistico o una completa novità. È sufficiente che l’individualità dell’autore si manifesti nell’espressione. Pertanto, un’opera che sia una mera imitazione di quella di un altro o un’espressione banale che chiunque potrebbe produrre non è considerata creativa e non qualifica come opera d’autore.

In terzo luogo, deve trattarsi di qualcosa che è stato “espresso”. La legge sul diritto d’autore protegge espressioni concrete, non le idee sottostanti. Questo è noto come il principio di “idea-espressione” ed è un principio fondamentale del diritto d’autore. Ad esempio, il concetto o la trama di un romanzo, in quanto idee, non sono protetti, ma il testo scritto basato su quelle idee è un’espressione concreta e quindi oggetto di protezione. Questo principio ha anche un aspetto di politica economica volto a promuovere una sana concorrenza e lo sviluppo culturale. Se si permettesse la monopolizzazione delle idee, si perderebbero le opportunità per altri di creare opere migliori sullo stesso tema, ostacolando l’innovazione. La legge mantiene le idee nel dominio pubblico per assicurare un terreno fertile per la nascita di espressioni diverse. Il vantaggio competitivo delle aziende è costruito non su concetti di business astratti, ma sulla qualità di espressioni concrete e legalmente protette, come il codice del software, il design del marchio o la redazione di manuali.

In quarto luogo, deve appartenere all’ambito della “letteratura, scienza, arte o musica”. Questo requisito limita gli oggetti di protezione alle attività creative culturali, escludendo prodotti puramente industriali dal campo di applicazione della legge sul diritto d’autore. Il design industriale è principalmente protetto da altre leggi sulla proprietà intellettuale, come la legge sui disegni e modelli.

Tipologie esemplificative di opere secondo la legge giapponese

L’articolo 10, comma 1, della Legge sul Diritto d’Autore in Giappone (日本の著作権法) elenca nove tipi specifici di opere come esempi che rientrano nella definizione precedentemente menzionata. Questi sono puramente esemplificativi e, anche se un’opera non è inclusa in questo elenco, può comunque essere protetta se soddisfa la definizione di opera d’autore. Tuttavia, comprendere queste categorie è estremamente utile nella pratica legale.

Le Opere Letterarie nel Diritto d’Autore Giapponese

Le opere letterarie (articolo 10, comma 1, punto 1 della Legge Giapponese sul Diritto d’Autore) includono una vasta gamma di creazioni espresse attraverso il linguaggio, come romanzi, sceneggiature, saggi, discorsi e persino i testi pubblicati sui siti web aziendali o i testi pubblicitari. Tuttavia, il comma 2 dello stesso articolo stabilisce chiaramente che “le semplici comunicazioni di fatti e le notizie di attualità” non rientrano nella categoria delle opere letterarie. Questa disposizione riafferma la definizione fondamentale di un’opera d’autore, che non riconosce la creatività nella mera relazione di fatti.

Un criterio importante in questo ambito è stato stabilito dalla sentenza della Corte Suprema del 28 giugno 2001 (2001), nota come il “caso Esashi Oiwake”. In questo caso, si discuteva la somiglianza tra il prologo di un libro e la narrazione di un programma televisivo riguardante la città di Esashi in Hokkaido. La Corte ha stabilito che per configurare un adattamento di un’opera letteraria (la creazione di una nuova opera basata su un’opera esistente), è necessario che le “caratteristiche essenziali dell’espressione” dell’opera originale siano mantenute e che il nuovo lavoro permetta a chi lo fruisce di “percepire direttamente” tali caratteristiche. Gli elementi comuni tra le due opere erano fatti storici come il passato prospero di Esashi legato alla pesca dell’aringa e la percezione che la città fosse particolarmente vivace durante il festival nazionale di Esashi Oiwake. La Corte ha giudicato questi elementi come idee non protette o fatti banali e, dato che le espressioni testuali specifiche erano diverse, non ha riconosciuto la violazione del diritto d’autore.

Questa sentenza fornisce un’importante linea guida per le attività aziendali. Creare un nuovo report basato sulle stesse informazioni o dati di un report pubblicato da un concorrente, aggiungendo analisi e opinioni originali dell’azienda, non costituisce in linea di principio una violazione del diritto d’autore, a meno che non si imiti direttamente l’espressione stessa. La Legge sul Diritto d’Autore protegge specificamente l'”espressione” e non i “fatti” o le “idee” che stanno alla base, principio che costituisce il fondamento della libera concorrenza e della circolazione delle informazioni.

Le Opere Musicali sotto il Diritto d’Autore Giapponese

Le opere musicali, come definite dall’articolo 10, comma 1, numero 2 della Legge Giapponese sul Diritto d’Autore (日本の著作権法第10条第1項第2号), si riferiscono alla composizione musicale in sé (la combinazione di melodia, armonia e ritmo). Inoltre, i testi accompagnatori delle composizioni musicali sono protetti indipendentemente come opere letterarie.

Una recente decisione giuridica significativa riguardante l’utilizzo della musica è la sentenza della Corte Suprema del 24 ottobre 2022 (2022年10月24日), nota come il “caso delle scuole di musica”. In questo caso, si è discusso su chi avesse l’obbligo di pagare i diritti d’autore per l’esecuzione di brani musicali durante le lezioni in una scuola di musica. La Corte Suprema ha stabilito che, quando un insegnante esegue un brano, poiché lo scopo è far ascoltare la musica a un “pubblico”, in questo caso gli studenti, e l’esecuzione avviene sotto la gestione dell’operatore della scuola di musica, è l’operatore stesso a costituire il soggetto principale della violazione del diritto d’autore. D’altra parte, per quanto riguarda l’esecuzione da parte degli studenti, poiché lo scopo è il miglioramento delle proprie abilità e il controllo dell’operatore non è così incisivo come nel caso dell’esecuzione dell’insegnante, si è concluso che l’operatore non è il soggetto principale dell’uso.

Questa sentenza suggerisce che non solo chi compie fisicamente l’atto, ma anche chi gestisce e controlla quell’atto come parte di un’attività commerciale e ne trae profitto, può essere considerato il soggetto legale principale dell’uso. Il concetto di “gestione e controllo” non si limita alle scuole di musica, ma è un fattore importante da considerare per determinare la responsabilità legale dei diritti d’autore degli operatori in una varietà di servizi che coinvolgono l’uso di opere protette da parte dei clienti, come ad esempio i locali di karaoke o le piattaforme di business dove i clienti caricano contenuti.

Le opere coreografiche e i pantomimi sotto il diritto d’autore giapponese

Le opere coreografiche e i pantomimi (articolo 10, paragrafo 1, punto 3 della Legge Giapponese sul Diritto d’Autore) proteggono le espressioni di pensieri ed emozioni attraverso i movimenti del corpo, come le coreografie di balletto, danza giapponese o danza in generale.

Un esempio in cui è stata riconosciuta la natura di opera protetta è la sentenza del Tribunale Distrettuale di Osaka del 20 settembre 2018 (2018), comunemente nota come “la causa sulla coreografia del hula dance”. In questo caso, si discuteva se una particolare coreografia di hula dance potesse essere protetta come opera d’autore. Il tribunale ha distinto tra i passi tradizionali e fondamentali del hula dance (che appartengono al dominio delle idee e dei fatti) e la selezione e l’arrangiamento originali di questi passi da parte del coreografo, creando così una nuova espressione (che è l’espressione protetta). Di conseguenza, ha riconosciuto la creatività di quest’ultima e ha affermato la sua protezione come opera d’autore.

Questa sentenza dimostra che anche performance effimere e intangibili come la danza possono essere oggetto di protezione del diritto d’autore, purché siano fissate in una forma specifica e riproducibile, come attraverso video, notazione coreografica o insegnamento continuativo. Questo ha un’importanza cruciale per le aziende che commissionano o utilizzano coreografie originali in campagne pubblicitarie, eventi o spettacoli di intrattenimento. Le coreografie create possono diventare una preziosa proprietà intellettuale per l’azienda, pertanto è essenziale definire chiaramente l’ambito di utilizzo e l’attribuzione dei diritti nel contratto con il coreografo.

Le Opere d’Arte nel Diritto d’Autore Giapponese

Le opere d’arte secondo l’articolo 10, comma 1, punto 4 della Legge Giapponese sul Diritto d’Autore includono pitture, stampe, sculture e fumetti. I punti legali in questo campo si concentrano in particolare sulla protezione delle “arti applicate”, ovvero quando le creazioni artistiche vengono applicate a oggetti di uso pratico.

Un caso di riferimento in questo problema è la sentenza del 14 aprile 2015 (2015) della Corte Suprema di Proprietà Intellettuale, conosciuta come il caso “TRIPP TRAPP”. In questo caso, si è discusso se il design originale di una sedia per bambini potesse essere protetto come opera d’arte. La corte ha stabilito che il design della sedia, non limitandosi a una forma puramente funzionale, ma separando le sue caratteristiche estetiche dalla funzione pratica per diventare oggetto di apprezzamento artistico, potrebbe rientrare nelle opere d’arte. Sebbene alla fine sia stato negato il diritto d’autore a causa dell’assenza di identità nelle caratteristiche essenziali dell’espressione tra il prodotto contestato e i prodotti concorrenti, la sentenza è stata rivoluzionaria nel mostrare la possibilità di riconoscere la protezione del diritto d’autore al design di un prodotto industriale pratico come una sedia.

Questo precedente suggerisce che il design di un prodotto può essere protetto in modo stratificato da molteplici leggi sulla proprietà intellettuale, come la legge sui disegni e modelli, la legge sui marchi (marchi tridimensionali), la legge sulla concorrenza sleale e la legge sul diritto d’autore. Mentre la durata della protezione del diritto sui disegni e modelli è relativamente breve, il diritto d’autore persiste per un lungo periodo dopo la morte dell’autore, fino a 70 anni. Pertanto, è consigliabile che le aziende non solo registrino i disegni dei loro prodotti principali, ma valutino anche se questi possiedono un livello di creatività estetica tale da essere protetti come opere d’arte, sviluppando così una strategia di proprietà intellettuale su più fronti.

Le Opere Architettoniche sotto il Diritto d’Autore Giapponese

Le opere architettoniche protette come tali dalla legge giapponese sul diritto d’autore (articolo 10, comma 1, punto 5) sono interpretate in modo estremamente limitato. Abitazioni comuni e edifici per uffici, anche se dotati di un design eccellente, non rientrano di norma nella categoria delle opere architettoniche protette dal diritto d’autore.

Il rigido standard è stato stabilito dalla sentenza del Tribunale Distrettuale di Osaka del 30 ottobre 2003 (2003), nota come il “caso Sekisui House”. Un grande produttore di abitazioni ha citato in giudizio un concorrente per aver imitato il design delle sue case modello, ma il tribunale ha respinto la richiesta. La motivazione è stata che, affinché un edificio sia protetto come opera d’autore, deve possedere un’arte architettonica di elevata qualità artistica, tale da riflettere il pensiero culturale e spirituale e le emozioni del progettista, andando oltre la mera considerazione estetica.

La ragione dietro a tale elevato standard è la preoccupazione politica che la protezione troppo facile del design funzionale e strutturale degli edifici attraverso il diritto d’autore possa concedere un monopolio a determinati soggetti, ostacolando la sana concorrenza e lo sviluppo dell’intero settore edilizio. Gli edifici sono essenzialmente oggetti pratici e la legge dà priorità al beneficio della società nel suo insieme piuttosto che alla protezione della creatività individuale. Pertanto, gli operatori del settore delle costruzioni e immobiliare devono essere consapevoli che la probabilità di protezione del design architettonico attraverso il diritto d’autore è estremamente bassa e devono assicurarsi un vantaggio competitivo attraverso altri elementi, come il valore del marchio e la qualità del servizio.

Opere grafiche protette dal diritto d’autore

Le opere grafiche protette dal diritto d’autore giapponese (articolo 10, comma 1, punto 6 della Legge Giapponese sul Diritto d’Autore) includono mappe, disegni tecnici, grafici, modelli e progetti architettonici. La creatività in questo contesto non risiede nelle informazioni oggettive rappresentate dalla figura stessa, ma piuttosto nel modo in cui tali informazioni vengono selezionate, organizzate e rappresentate graficamente.

I progetti architettonici sono un esempio tipico di questa categoria. Come accennato in precedenza, è raro che un edificio costruito sulla base di un progetto sia protetto come “opera architettonica” ai sensi del diritto d’autore, ma il progetto stesso può essere protetto come “opera grafica”. Questo perché, nella determinazione della struttura e della disposizione di un edificio, il progettista utilizza conoscenze e competenze tecniche per esprimere qualcosa in modo originale.

Questa struttura legale ha un’importanza cruciale nella relazione tra architetti e committenti (come i costruttori). I diritti d’autore sui progetti realizzati dall’architetto appartengono, di norma, all’architetto stesso. Pertanto, se il committente dovesse riprodurre senza autorizzazione tali progetti per costruire un altro edificio o passarli ad un altro architetto per apportare modifiche, ciò potrebbe costituire una violazione dei diritti d’autore sull’opera grafica. Per evitare ciò, è fondamentale che nei contratti di incarico per la progettazione architettonica, il committente ottenga le necessarie licenze (autorizzazioni all’uso) per utilizzare i progetti a scopo di costruzione, futuri interventi di ristrutturazione, manutenzione e così via.

Le Opere Cinematografiche Secondo il Diritto d’Autore Giapponese

Le opere cinematografiche, come definite dall’articolo 10, comma 1, punto 7 della Legge Giapponese sul Diritto d’Autore (著作権法), sono caratterizzate da una definizione estremamente ampia ai sensi dell’articolo 2, comma 3 della stessa legge. Non si limitano ai film destinati al cinema, ma includono “opere fissate su un supporto materiale che esprimono effetti visivi o audiovisivi simili a quelli di un film”. Questo significa che anche programmi televisivi, film pubblicitari e videogiochi sono considerati opere cinematografiche.

La prima volta che un videogioco è stato riconosciuto come opera cinematografica è stata con la sentenza del Tribunale Distrettuale di Tokyo del 28 settembre 1984 (1984年9月28日), nota come il “caso Pac-Man”. In questo caso, si discuteva se l’installazione non autorizzata di macchine da gioco di “Pac-Man” in una sala giochi costituisse una violazione del diritto d’autore, in particolare del diritto di proiezione. Il tribunale ha stabilito che la serie di immagini registrate (fissate) nella ROM del gioco, sebbene variabili in risposta alle azioni del giocatore, costituiscono nel loro insieme un’espressione creativa audiovisiva e pertanto rientrano nella categoria delle opere cinematografiche.

Questa decisione ha avuto un impatto significativo sullo sviluppo dell’industria dei videogiochi in Giappone. Classificando i giochi come opere cinematografiche, i creatori di giochi hanno potuto godere degli stessi diritti potenti (come il diritto di proiezione e di distribuzione) riservati ai produttori cinematografici. Inoltre, secondo l’articolo 29 della Legge Giapponese sul Diritto d’Autore, i diritti d’autore delle opere cinematografiche appartengono di norma al produttore del film (o alla società di videogiochi), semplificando così la gestione dei diritti in un processo di sviluppo del gioco complesso e coinvolgente per molti creatori. Questo ha fornito una base legale stabile che ha contribuito a rendere l’industria dei videogiochi giapponese competitiva a livello mondiale.

Le opere fotografiche sotto il diritto d’autore giapponese

Le opere fotografiche, come definite dall’articolo 10, comma 1, punto 8 della Legge sul Diritto d’Autore giapponese (日本の著作権法第10条第1項第8号), sono protette dalla legge sul diritto d’autore. Sebbene la soglia per riconoscere la creatività di una fotografia sia considerata relativamente bassa, è comunque necessario un certo grado di ingegnosità creativa.

Un criterio per la valutazione della natura di opera d’autore di una fotografia è stato stabilito dalla sentenza del Tribunale Superiore di Tokyo del 21 giugno 2001 (2001年6月21日), nota come il “caso della fotografia dell’anguria fresca”. Il tribunale ha affermato che la creatività in una fotografia nasce dalla combinazione di varie scelte e invenzioni da parte del fotografo, come la selezione del soggetto, la composizione, la gestione della luce e delle ombre, l’angolazione, il tempismo dello scatto e le tecniche di sviluppo. Questa decisione ha portato a un’interpretazione ampia secondo cui quasi tutte le fotografie, escludendo semplici copie meccaniche, sono protette come opere d’autore se vi è l’intervento dell’intento del fotografo.

Questa ampia protezione suggerisce la necessità di una gestione del rischio importante per le aziende. Nell’era moderna, dove è facile ottenere immagini online, è facile dimenticare che tali immagini possono essere opere d’autore di qualcuno. Tuttavia, l’uso non autorizzato di fotografie scattate da altri su siti web aziendali, social media o materiali pubblicitari può costituire una violazione del diritto d’autore e portare a richieste di risarcimento danni. Pertanto, è essenziale che le aziende stabiliscano un rigoroso sistema di gestione interna, che includa la stipula di contratti di licenza, la verifica dei diritti e la conservazione delle prove di autorizzazione per tutte le immagini utilizzate. Si dovrebbe sempre partire dal presupposto che tutte le fotografie sono, in linea di principio, opere d’autore di qualcuno.

Le Opere Programmatiche Secondo il Diritto d’Autore Giapponese

Le opere programmatiche (articolo 10, comma 1, punto 9 della Legge Giapponese sul Diritto d’Autore) si riferiscono ai programmi per computer. Qui, è di fondamentale importanza la disposizione del comma 3 dello stesso articolo. Tale disposizione stabilisce che la protezione del diritto d’autore si estende alla specifica “espressione” del programma (la scrittura del codice sorgente), ma non si applica al “linguaggio di programmazione” su cui si basa, alle “convenzioni (protocolli)” come le procedure di comunicazione, né agli “algoritmi” che sono le procedure di elaborazione. Questo rappresenta l’applicazione della distinzione tra idea ed espressione al mondo della programmazione.

Un esempio recente che illustra le questioni pratiche in questo campo è la sentenza del Tribunale Distrettuale di Osaka del 29 gennaio 2024 (2024). In questo caso, si è discusso sull’uso, da parte dell’azienda committente, di un programma sviluppato su commissione, che è stato replicato e modificato per l’uso in più sedi. Il tribunale ha riconosciuto innanzitutto che, nonostante ci siano delle restrizioni funzionali, il codice sorgente del programma in questione presentava un “ampio margine di scelta” nella sua scrittura, e che la quantità di tale scrittura (circa 120 pagine in formato A4) rifletteva la personalità dello sviluppatore, affermando così la sua natura di opera protetta dal diritto d’autore. Tuttavia, ha respinto l’accusa di violazione del diritto d’autore. La ragione di ciò è stata che, data la lunga relazione commerciale tra le parti e il fatto che lo sviluppatore aveva consegnato il codice sorgente, e che il committente era a conoscenza dell’uso del programma in più sedi, è stato riconosciuto che vi era un “permesso implicito” per il committente di replicare e modificare il programma per uso interno.

Questa sentenza contiene lezioni importanti per i dirigenti aziendali che affidano lo sviluppo del software. L’attribuzione dei diritti d’autore del software e l’ambito della sua licenza sono questioni completamente separate. Fare affidamento su pratiche commerciali e intese tacite può diventare un terreno fertile per conflitti futuri. Nei contratti di sviluppo su commissione, è essenziale, dal punto di vista della gestione del rischio, definire chiaramente e in modo specifico nell’accordo scritto chi può utilizzare il programma, in quanti luoghi o su quanti dispositivi, se sono permesse modifiche, e quali sono i diritti di accesso al codice sorgente.

Confronto dei criteri di creatività nelle diverse opere d’autore

Come abbiamo visto finora, il requisito della “creatività” nel diritto d’autore giapponese non si applica uniformemente a tutte le opere. I tribunali interpretano questo criterio in modo flessibile a seconda della natura dell’opera. In particolare, per opere con un alto grado di utilità pratica, come le costruzioni architettoniche, il livello di creatività richiesto è impostato molto alto per evitare di limitare ingiustamente le attività industriali, mentre per opere che hanno come scopo principale l’espressione, come le fotografie, la creatività è riconosciuta secondo standard relativamente più bassi. Comprendere queste differenze nei criteri è utile per determinare quali asset intellettuali della propria azienda possono ricevere una forte protezione del diritto d’autore. La tabella seguente confronta i punti chiave per i principali tipi di opere d’autore, dove i criteri di giudizio differiscono in particolare.

Tipologia di opera d’autorePunti chiave per il giudizio della creativitàCasi giurisprudenziali correlati
Opere di architetturaDeve possedere un alto livello di artisticità e essere valutata come “arte architettonica”Caso Sekisui House
Opere d’arte applicataDeve poter essere oggetto di apprezzamento estetico al di là della sua funzione praticaCaso TRIPP TRAPP
Opere letterarieLe caratteristiche essenziali dell’espressione devono riflettere la personalità dell’autoreCaso Esashi Oiwake
Opere fotograficheDeve esserci ingegnosità nella scelta del soggetto, nella composizione, nell’illuminazione e nelle ombreCaso della fotografia di un’anguria fresca
Opere di programmi per computerDeve esserci una scelta alternativa nell’espressione e la personalità dell’autore deve essere evidenteSentenza del Tribunale Distrettuale di Osaka, 29 gennaio 2024

Riassunto

La legge giapponese sul diritto d’autore protegge una vasta gamma di espressioni creative, che vanno dal linguaggio alla musica, dalle arti visive fino ai programmi informatici. Tuttavia, le definizioni astratte e gli esempi forniti dal testo di legge non sono sempre sufficienti per determinare se un’opera specifica sia protetta o meno. Come abbiamo esaminato in questo articolo, l’ambito di protezione di ciascuna opera è stato concretamente definito attraverso la giurisprudenza accumulata nel corso degli anni dai tribunali. Questi casi giudiziari forniscono linee guida cruciali per interpretare e applicare il concetto di “creatività” della legge, adattandolo alle caratteristiche di ciascun settore. Pertanto, per valutare correttamente le questioni relative al diritto d’autore, è essenziale non solo la conoscenza delle normative, ma anche una profonda comprensione di queste decisioni giudiziarie. Il nostro studio legale Monolith offre una vasta esperienza nella consulenza su questioni legali relative a tutti i tipi di opere creative menzionate in questo articolo a numerosi clienti in Giappone. Lo studio include membri che possiedono qualifiche legali straniere e sono anglofoni, permettendo di fornire supporto specializzato e fluido a imprese internazionali che si confrontano con la complessa legislazione giapponese sulla proprietà intellettuale.

Managing Attorney: Toki Kawase

The Editor in Chief: Managing Attorney: Toki Kawase

An expert in IT-related legal affairs in Japan who established MONOLITH LAW OFFICE and serves as its managing attorney. Formerly an IT engineer, he has been involved in the management of IT companies. Served as legal counsel to more than 100 companies, ranging from top-tier organizations to seed-stage Startups.

Ritorna su